In queste settimane lo staff medico monitorerà il difensore ex Atalanta, per capire se sia necessaria o meno l’operazione chirurgica
La stagione di Mattia Caldara, finora, è stata sfortunatissima. Prima Gattuso, con le sue scelte tecniche, lo ha relegato in panchina preferendogli l’argentino Mateo Musacchio. Quindi, quando il suo rilancio nell’undici titolare sembrava cosa fatta, sono giunti i problemi muscolari alla schiena. La mazzata definitiva, però, è stato lo stop di almeno 3 mesi a cui è stato costretto dalla lesione al tendine d’Achille rimediata una settimana fa. I medici sociali rossoneri seguono il decorso dell’infortunio, per capire se intervenire o no.
Caldara, operazione o no? Tre settimane per decidere
Secondo le informazioni riportate dall’edizione odierna del Corriere della Sera, Mattia Caldara potrebbe affrontare un’operazione, per risolvere definitivamente il problema al tendine. Ci vorranno tre settimane per capire se l’intervento sarà o meno necessario.
In ogni caso, l’ex giocatore dell’Atalanta potrà calcare un terreno di gioco soltanto a partire da febbraio-marzo 2019. Questi i tempi del decorso dall’infortunio ipotizzati dallo staff medico del Milan. Una vera e propria mazzata per Gennaro Gattuso, alle prese con una preoccupante emergenza difensiva. Stasera, a Udine, toccherà a Ricardo Rodriguez essere schierato nel terzetto difensivo dei rossoneri, accanto a Zapata e Romagnoli.
SOS difesa a Udine per Gattuso
Calabria, Caldara, Conti: i rossoneri non potranno contare su questi tre giocatori per la trasferta di Udine, prevista oggi alle 20:30. Conti è tornato venerdì a giocare nel Milan primavera, ma non è ovviamente abile e arruolabile per una partita di campionato, dopo non aver calcato i campi da gioco per più di un anno.
Caldara, come già detto, sarà indisponibile per almeno tre mesi, mentre Calabria deve smaltire il problema alla caviglia accusato durante Milan-Sampdoria. Abate è stato convocato da Gattuso, ma le sue condizioni non eccezionali spingeranno l’allenatore a non rischiarlo.